Dopo una partita di calcio tra i frati del convento e i detenuti di un vicino carcere, uno dei detenuti, Pericle, confessa a Fra Martino di essere colpevole di un crimine per il quale è stato accusato un altro detenuto. Poco tempo dopo infatti l'altro detenuto, Jacopo Sannazaro, dichiara ai frati la sua innocenza e dice loro che avrebbe bisogno solo di 24 ore di libertà per trovare la prova della sua innocenza. Allora in occasione di un'altra partita di calcio Fra Martino si scambia con Sannazaro che può uscire dal convento. Dopo questo episodio però arriva un'altra confessione del carcerato Pericle nella quale questo dichiara che la storia dell'innocenza di Sannazaro era stata tutta un'invenzione per permettere a quest'ultimo di avere il tempo di vendicarsi del giudice che lo aveva condannato. I frati allora si affrettano a raggiungere il giudice e riescono fortunatamente a salvarlo da Sannazaro che viene arrestato dalla polizia.