È l’estate del 1968. Al largo delle coste riminesi un ingegnere bolognese proclama l’indipendenza di uno stato sorto su una piattaforma costruita in dieci anni di lavori e sperimentazioni. È l’atto di nascita del Libera Teritorio de la Insulo de la Rozoj, traduzione in esperanto di Libero Territorio dell’Isola delle Rose. Quella struttura nel mezzo dell’Adriatico diventa un caso internazionale, suscitando da una parte grandi timori, dall’altra speranze e sogni. Una vicenda controversa che incrocia il clima sociale e politico dell’Italia del 1968, il cui epilogo viene racchiuso da Giorgio Rosa, il padre dell’Isola, in una frase: “La libertà fa paura”. Il film riporta alla luce la storia di un’utopia, ripercorrendo la vita di un uomo che ha avuto il coraggio di sognare.