Oliver viene accusato di essere il Vigilante e insiste con la madre perché chieda a Laurel di difenderlo. Laurel accetta e ottiene che Oliver rimanga agli arresti domiciliari. Oliver rinuncia all'offerta di infermità mentale e decide di sottoporsi ad un interrogatorio con la macchina della verità, durante il quale dichiara di non essere il Vigilante, ma rivela anche di non essere stato solo sull'isola, di essere stato torturato e di ritenersi responsabile per la morte di Sarah, la sorella di Laurel.